Ci vediamo stasera a Lubecca

E' luglio '72 quando Quattroruote saggia le doti della Montreal con un raid partito da Reggio Calabria e con meta Lubecca (2574 km). 



Nel '72, del resto, i viaggi aerei non sono ancora così diffusi come oggi, le tariffe sono alte e le compagnie low cost ancora un'utopia.

La vettura impiega meno di 21 ore per completare il viaggio: e questo tempo tiene conto anche delle soste ai caselli, alla frontiera (che solo con il Trattato di Schengen del giugno '90 verrà abbattuta), rifornimenti e spuntini.

La velocità media risulta quasi di 140 km/h; il consumo è di 17,8 litri per 100 km (sicuramente accettabili per l'epoca e viste le prestazioni richieste).

Il diario di bordo registra una prima parte tutta autostradale, nel Mezzogiorno d'Italia, percorsa rapidamente, nonostante il tracciato della Salerno-Reggio Calabria sia stato completato solo in parte; nelle zone di Napoli e Roma il traffico s'intensifica, a causa della presenza di molti camion che non permettono all'equipaggio di continuare a viaggiare sul filo dei 200 km/h, com'è stato fatto fino a quel momento. La Bologna-Firenze esalta, invece, le doti di tenuta di strada della Montreal, capace di affrontare i curvoni veloci a 160 km/h senza fare una piega (altri tempi ... ); tra Bologna e Padova c'è in pratica un lungo rettilineo che permette di sfruttare a fondo l'8 cilindri Alfa Romeo. Si perde tempo, invece, da Bolzano a Chiusa, un tratto di una trentina di chilometri dove l'autostrada dei Brennero non è ancora stata completata e il traffico di mezzi pesanti abbassa la media oraria della vettura.


Passata l'Austria e l'allora modernissimo "ponte Europa", si entra in Germania, Paese all'epoca dotato di una delle reti autostradali più estese d'Europa (5000 km); lunghi rettilinei si alternano con curvoni veloci, affrontati a 180 km/h.

A rallentare l'andatura ci si mette la pioggia, ma la Montreal, grazie al differenziale autobloccante, rivela un comportamento sicuro anche sul bagnato. Passa da Monaco, Norimberga, Góttingen per arrivare infine a Travemunde, il porto sul Baltico di Lubecca che accoglie l'equipaggio protagonista del raid.
Vi lasciamo con la visione dell'ALBUM dedicato.

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