Alfasud 1.5 TI TurboWainer

Negli anni '80 esplode la Turbomania (dalle piccole utilitarie alla F1, passando per le motorizzazioni diesel), ma per gli alfisti in questi termini hanno poco su cui sfogare il proprio entusiasmo.

Ciononostante se eri il fortunato possessore di un Boxer 2C/4C, esasperato dalle insistenti voci che volevano la teutonica Golf GTI più scattante ed aggressiva della piccola vesuviana, avevi la possibilità di acquistare dallo sconosciuto Gian Franco Mantavoni (Wainer) un kit di sovralimentazione (composto da turbina AR Avio e compressore - pressione tra gli 0,5 e 0,6 bar) appositamente studiato per il quattro cilindri contrapposti Alfa Romeo, che con questa soluzione era così in grado di erogare ben 130 cv (non molti, ma è al rapporto peso/potenza che si doveva guardare: nonostante i 20 kg in più rispetto alla versione "chiavi in mano", la TI in questa configurazione disponeva di ben 7,03 cv per kilo!).




La leggenda narra che l'idea di sovralimentare il boxer sia nata dallo stesso patron dell'AutoDelta (Carlo Chiti), impegnato all'epoca nella preparazione delle Alfetta Turbo: lanciò dunque la sfida all'amico Wainer fornendogli tutto il materiale necessario per l'elaborazione.

Esteticamente non era certamente anonima: sotto lo scudetto troneggiava un radiatore-olio (che causò la migrazione della targa in una posizione uguale a quella delle coeve Spider AR), mentre sul cofano era ben visibile la presa d'aria: non un vezo stilistico ma opera fondamentale per alimentare la turbina.

Sulle fiancate fanno la loro apparizione delle "strisce arcobaleno" richiamanti l'Alfetta GTV Turbodelta (ed implicitamente la preparazione non ufficiale MA ufficiale! - non sapremmo mai perchè questa idea non venne mai realizzata internamente) con dicitura TURBOWAINER.

Anche la "zampata" venne modificata, adottando pneumatici 185/60 R14 e cerchi Campagnolo Millerighe della serie-Alfetta.

Gran sorpresa per i collaudatori furono le sospensioni e l'impianto frenante originali che si dimostrarono all'altezza dell'aumento di potenza (a conferma di quanto c'avevano visto lungo alla fine degli anni '60 i tecnici AR).

L'unica nota relativa agli interni riguardò la strumentazione ormai inadeguata, considerando le accelerazioni fino a 7000 giri/minuto e la nuova velocita' massima di 201 km/h (rispetto ai 181 di una millecinque di serie). Scatto da 0 a 100 in 9 secondi (contro gli 11,5 secondi della Ti di serie), percorrenza del km da ferma in 29,4 secondi (3,3 secondi in meno).

Guardando le foto del vano motore si evidenzia un certo ordine (difficilmente riscontrabile in altre elaborazioni di questo carattere) e la scatola del filtro ora alloggiata sul passaruota destro.
La turbina dovette essere collocata all'altezza della coppa dell'olio, malgrado tutti i rischi del caso (vedi foto).




Per la terza serie è disponibile un kit appositamente studiato: questa volta il radiatore dell'olio viene alloggiato all'interno del vano motore, ma a causa dei rapporti lunghi la modifica perde in allungo e in velocità massima (191 km/h): si può dunque affermare che rispetto alla Super le prestazioni deludono decisamente le aspettative - sarà per questo motivo che ne hanno prodotte solo 12?

Vi lasciamo alla visione dell'ALBUM informandovi che tale kit venne montato sia sulle berlinette che sulla più sportiva Sprint Veloce (quest'ultima in particolare, con la sovralimentazione era in grado di erogare fino a 180 cv!).



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